Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani : “A Cetara il gesto della vigilessa esempio concreto di cittadinanza attiva”
Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani intende esprimere pubblicamente il proprio apprezzamento per l’atto di straordinaria generosità compiuto da una giovane agente della polizia municipale di Cetara, che, appresa la presenza di farmaci salvavita destinati a una bambina di sei anni all’interno di un’auto rimossa dal carro attrezzi, ha scelto di pagarne personalmente il riscatto pur di garantire l’immediato accesso alla terapia.
In un’Italia spesso afflitta da lentezze amministrative, cinismo istituzionale e colpevole indifferenza, la decisione di questa agente, compiuta senza clamore, lontano dai riflettori e con pieno senso del dovere, si configura come un atto pedagogico potentissimo. Un gesto che va oltre la cronaca: è un’azione civile, etica, umana. È una “lezione” che dovrebbe entrare nelle scuole, essere discussa nei consigli di classe, diventare esempio vivente nei programmi di Educazione civica e nei percorsi legati ai diritti umani.
Il CNDDU sottolinea come questo episodio rappresenti, in modo emblematico, uno dei principi cardine della nostra disciplina: la centralità dell’essere umano e la responsabilità collettiva nel tutelarne la dignità. La vigilessa non ha semplicemente agito da cittadina esemplare, ma ha incarnato quei valori che i nostri studenti devono poter vedere realizzati nella quotidianità: solidarietà, empatia, tempestività, giustizia sostanziale.
Nel tempo in cui si celebra la neutralità delle procedure e si disumanizza spesso il volto delle istituzioni, il comportamento di questa agente ricorda a tutti – educatori, amministratori, cittadini – che la legge senza coscienza non è civiltà, ma burocrazia vuota.
Il suo rifiuto del protagonismo mediatico, infine, è parte integrante della nobiltà del gesto: un atto fatto “perché era giusto”, non perché utile, conveniente o visibile. In un’epoca in cui la visibilità è moneta di scambio e la solidarietà spesso ha bisogno di testimoni, questo silenzio vale come un grido.
Il CNDDU auspica che l’episodio venga segnalato come buona pratica civica nelle scuole e si propone di promuovere, nelle prossime settimane, attività didattiche ispirate a questo esempio, affinché la cittadinanza attiva non resti un concetto astratto, ma si trasformi in abitudine concreta.
Alle istituzioni chiediamo che simili gesti non restino aneddoti ma diventino architettura etica del nostro vivere comune. Alla vigilessa, simbolo discreto di un’Italia migliore, il nostro più sentito grazie.





